Mentre Audi si è ritirata dal gioco non sostituendo la sua A1 Sportback, Alfa Romeo potrebbe tornare sulla scena con una MiTo di seconda generazione. Quest’ultima avrebbe rilevato la base tecnica della Peugeot 208 e si sarebbe lanciata all’inseguimento della Mini.
Il piano di prodotto dell’Alfa Romeo è molto ricco per i prossimi cinque anni. Nel 2023, la berlina Giulia e il SUV Stelvio saranno sottoposti a un restyling con un’illuminazione che riprende quella del Tonale, per unificare la firma luminosa del marchio.
L’anno prossimo, una versione Alfa Romeo della Maserati MC20 Supercar potrebbe essere la ciliegina sulla torta, prendendo il posto della maestosa Alfa 8C.
Un tassello scelto nel 2024, con il fratello minore del Tonale e dello Stelvio, sarà probabilmente un avventuriero urbano il cui nome sarà probabilmente Brennero, dal nome di un passo alpino al confine tra Austria e Italia.
Andiamo avanti fino al 2025, quando arriverà la seconda versione della Stelvio. Il modello attuale è stato svelato al Salone di Los Angeles nel 2016.
Alfa Romeo MiTO e Lancia Ypsilon
Nel 2026, toccherà alla Giulia essere rinnovata. Infine, nel 2027, un SUV ancora più grande dello Stelvio competerà nel segmento E del mercato, mentre verrà presentata una berlina compatta chiamata Giulietta. Quest’ultima dovrebbe fare comunella con la futura Lancia Delta, entrambe al 100% elettriche.
Quando potrebbe inserirsi un’Alfa Romeo MiTo in questa agenda fitta di impegni? Per il momento, solo Jean-Philippe Imparato sembra avere la risposta.
Con il modello precedente, Alfa Romeo sperava di vendere di più rispetto ai dati ufficiali. Infatti, le vendite sono andate lentamente scemando nonostante ci sia stato un restyling nel 2013.
Il poco appeal oltre confine, ma anche qui da noi, è stato causato dalla mancanza di una versione a 5 porte. Le compatte di segmento B hanno optato tutte per questo tipo di carrozzeria negli ultimi anni.
Anche in Alfa Romeo ci avevano pensato, poi è saltato il progetto e le conseguenze sono state inesorabili.
ANNO | VENDITE |
2008 | 13.282 |
2009 | 62.122 |
2010 | 51.994 |
2011 | 40.425 |
2012 | 25.173 |
2013 | 17.884 |
2014 | 16.950 |
2015 | 13.839 |
2016 | 12.944 |
2017 | 11.367 |
2018 | 9.198 |
2019 | 669 |
Ora, Il capo del marchio milanese, che non è mai avaro di annunci, non ha mancato di dichiarare che la porta non è chiusa per un ritorno della city car chic nella gamma.
La MiTo 2 riprenderà quindi la base tecnica della Peugeot 208 e della Opel Corsa con, come loro, una doppia offerta termica/elettrica.
Dopotutto, Lancia, l’altro marchio italiano premium della galassia Stellantis, sfrutterà questa sinergia per sostituire la Ypsilon. Perché Alfa Romeo non dovrebbe farlo?
Una Mito solo elettrica con più versioni e differenti capacità di batterie potrebbe davvero proiettare il brand italiano nel futuro. Staremo a vedere, intanto gustatevi questi render recuperati in rete sul canale Youtube di CARWP by Jonathan Machado.
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